Il progetto della Linea 12 è una buona idea per Aurora? Osservazioni e alcune domande.

Condividi

di Silvia Saccomani

Il 2 marzo, in una riunione del Consiglio della Circoscrizione 7, GTT ha presentato il progetto della futura linea 12 di tram, che è stato presentato poi dal Comune al MIT con una richiesta di finanziamento (oltre 200 milioni). La Linea 12, è una linea nord-sud che nel tempo ha subito varie traversie, e che attualmente è gestita con autobus, connette l’Allianz Stadium a corso Lepanto a sud, sarà tranviaria e passerà da Porta Nuova.

Il 6 luglio il progetto è stato ripresentato alla IV Commissione della Circoscrizione 7, ma in questa occasione non è emersa alcuna novità circa il destino del progetto, in particolare sulla concessione del finanziamento. A questo punto appare utile riflettere un po’ sul progetto e porsi alcune domande, ovviamente in particolare sulla parte della linea che passa nel territorio di Aurora.

Il progetto è di una società di Engineering (Geodata) e in Aurora e in Borgo Vittoria sfrutta due tratti dell’ex ferrovia Ciriè-Lanzo.  In Borgo Vittoria è il tratto in sotterranea ancora in uso (fino all’inaugurazione della nuova ferrovia per l’aeroporto sotto corso Grosseto) fra stazione Madonna di Campagna e il capolinea in piazza Baldissera, tratto sul quale corre un viale e al termine del quale l’attuale stazione di testa in piazza Baldissera sbuca all’aperto. Per raggiungere l’Allianz Stadium il progetto prevede la realizzazione di un nuovo tratto in galleria con una fermata sotto piazza Manno e poi un tratto in superficie nella parte finale attorno allo Stadium stesso. In Aurora il progetto prevede il passaggio in galleria di piazza Baldissera e poi un  tratto in trincea sfruttando quello che in genere viene chiamato appunto “trincerino” o “trincerone”,  il vecchio tratto della ferrovia Ciriè-Lanzo abbandonato, che emerge dopo aver attraversato piazza Baldissera e raggiunge il livello strada più o meno all’altezza dell’incrocio fra via Saint Bon e via Carmagnola, dove l’area destinata alla ferrovia, attualmente coperta di erbacce, si allarga fino a raggiungere corso Emilia. I binari lo attraversano e sono ancora presenti per una cinquantina di metri in un tratto fra le case, circondati da un lato da un muretto e dall’altro lato da un parcheggio. Poi attraversano il lungo Dora e il fiume su un ponte – solo ferroviario, attualmente chiuso -  per raggiungere l’area dell’ex stazione di testa di Porta Milano su corso Giulio Cesare.

Alla riunione del 6 luglio tutto si è svolto come nella precedente presentazione: gli interventi dei consiglieri della Circoscrizione si sono limitati, anche in questa occasione, a richieste di chiarimenti  sul progetto, salvo l’intervento di un consigliere, che si è chiesto perché mantenere il “trincerino” in cui, a suo giudizio, la gente continuerà “a buttare spazzatura nonostante il passaggio dei tram” e invece non coprirlo e trasformarlo in un viale o in una “zona di parcheggi molto necessari in Aurora”.  La risposta è stata che è improbabile che si butti spazzatura dove passa un tram ogni 5 minuti e comunque coprire il trincerino “non si potrà fare per motivi tecnici”. Su questo i progettisti questa volta sono stati molto più chiari: il trincerino non si coprirà. Così come questa volta è emerso con chiarezza che l’attraversamento di piazza Baldissera in sotterranea richiede la realizzazione di un nuovo tunnel e non, come si pensava, il riutilizzo di quello esistente, che era emerso un po’ come una delle cause del riutilizzo della linea esistente. Su ciò che succede della linea 12 una volta uscito dal trincerino e approdato in corso Emilia è emerso assai poco.

Un paio di osservazioni. Non ho competenze specifiche nel campo dei trasporti, le cui esigenze sembrano essere le uniche di cui si è tenuto conto nel formulare il progetto di questa parte della linea 12. Però conosco un po’ Aurora e i suoi problemi e ho qualche competenza nel campo dell’urbanistica e della pianificazione. E a queste faccio riferimento per queste osservazioni e per porre alcune domande che riguardano quella parte del progetto della linea 12 relativa al tratto piazza Baldissera-lungo Dora Napoli, ovvero il tratto che usa quello che io chiamerò per intenderci il “trincerino”.

Il trincerino è una sorta di ferita in questo pezzo di territorio compreso fra crso Vercelli e l’asse costituito da corso Emilia-via Cecchi. E’ una ferita che si percepisce in maniera diversa andando da sud-est verso nord-ovest, man mano che affonda fra le case ed assume il carattere di una discarica (di immondizia e qualche volta di umani che vi trovano riparo temporaneo), una ferita alle cui labbra quel paio di ponticelli, esistenti solo nella parte più a nord, non riescono a dare continuità significativa. Eppure di questa continuità, che il trincerino spezza, ci sarebbe bisogno soprattutto nella parte più a sud, fra corso Emilia e via Cigna, per connettere un’area di servizi pubblici importante lungo corso Emilia/via Cecchi, fatta di scuole (Chagal, plesso Parini), servizi sportivi (piscina), la Casa del Quartiere (Cecchi Point), ad un’altra area lungo corso Vercelli che acquisterà un ruolo nuovo per il quartiere, non solo perché è già sede della Circoscrizione, ma perché  vi sta nascendo il nuovo polo sportivo  dell’Arsenale della Pace in Corso Vercelli con un Palazzetto dello Sport. In mezzo, all’angolo di via Carmagnola/via Saint Bon c’è il triangolo del giardino Saint Bon, col suo disegno formalmente accattivante, ma luogo di problemi di molti tipi, droga compresa, che ne limitano l’uso. Più in là il blocco delle case ATC e il grande punto interrogativo dell’enorme (72.000 mq) area vuota OGM: succederà qualcosa su quell’area? Il punto interrogativo riguarda sopratutto il quando, perché i progetti ci sono da tempo [1].  

In questo territorio ci sono anche altri punti interrogativi che potrebbero avere risposte interessanti. Vicino a Largo Cigna c’è ad esempio l’ex Astanteria Martini, vuota ormai, se non ricordo male, dai primi anni 2000, dotata anche di ampio spazio verde, per la quale a più riprese si è parlato di riusi diversi.

La ferita del trincerino, sanata senza costose coperture, potrebbe avere in questo brandello di territorio un ruolo significativo nel ridefinire connessioni, creare continuità, costituire l’asse di una piccola centralità urbana basata su un complesso di servizi pubblici. Forse era implicitamente questo che un Consigliere della Circoscrizione suggeriva in entrambe le riunioni, parlando di un viale sul trincerino a copertura dei binari. E il viale, infatti, potrebbe starci, anche senza costose coperture di cemento armato, con semplici e meno costosi riempimenti del trincerino; un viale, e magari con un percorso ciclabile (c’erano idee di questo tipo in un momento di discussione attivato da InArch a livello locale), qualche attrezzatura espositiva connessa anche al giardino S. Bon, come suggerito da soggetti e artisti locali (erano emerse  proposte di questo tipo per la presentazione di un’ipotesi da parte  dall’Università di Torino per il Bando Mibac 2021, che riguarda proprio la parte sud del trincerino). Le idee non mancano, come non mancano in Aurora in questa fase soggetti locali più o meno organizzati e coordinati in grado di sfruttare positivamente, attraverso positivi processi partecipativi, questa nuova opportunità nel territorio di Aurora: in sintesi, un nuovo asse con possibili valenze ambientali (un viale, un asse verde), ciclo-pedonale, con possibili valenze di centralità locale (possibile localizzazione di alcuni servizi, quali?), di connessione e valorizzazione dei servizi esistenti (il complesso dei servizi scolastici e sportivi dal lato di via Cecchi, nonché il Cecchi Point,  sul lato di corso Vercelli il futuro Palazzetto dello Sport del Sermig e la Circoscrizione).

In questa ipotesi la linea 12, come era già previsto in un’altra ipotesi di lavoro, attraversata piazza Baldissera affiancherebbe in via Cecchi e corso Emilia la linea 10 sui binari di questa ristrutturati, operazione già finanziata.

E qui veniamo a una domanda. Allora perché ci si ostina a proporre di riutilizzare il trincerino per la linea 12?

Una risposta che mi era venuta in mente riguarda i costi dell’operazione: se il 12 passa nella galleria esistente sotto piazza Baldissera per continuare nella trincea esistente diminuiscono i costi relativi al progetto. Falso, risposta cancellata dopo l’ultima riunione con i progettisti: la galleria esistente sotto piazza Baldissera non verrà utilizzata, va rifatta (fa parte dei costi previsti). Non è quindi una giustificazione per il riuso del trincerino.

Ma allora, se non è questa la causa della scelta di riusare il trincerino, perché almeno non coprirlo? No, motivi tecnici lo impediscono[2].

In conclusione la mia banale osservazione è che il progetto, almeno per quanto riguarda questo tratto, appare dettato da considerazioni di puro contenuto trasportistico, che prescindono da qualsiasi altra considerazione che riguardi la situazione e anche altre esigenze di riqualificazione e rigenerazione urbana di questo territorio, fra l’altro realizzabili con tempi e costi probabilmente inferiori.

Due ultime osservazioni. Non è che con queste osservazioni io voglia considerare irrilevanti i nodi legati al trasporto urbano. La situazione dei due tratti dell’ex linea Ciriè-Lanzo in Borgo Vittoria e in Aurora è evidentemente molto diversa. Il primo è attualmente in uso, già coperto, apparentemente – per un non trasportista - più facilmente e forse anche in tempi più rapidi riutilizzabile per la nuova linea 12, che già uscirebbe in piazza Baldissera. A quel punto c’è, ovviamente, l’attraversamento del nodo di piazza Baldissera: nella mia ipotesi di non uso del trincerino, la linea 12 seguirebbe la 10 con la conseguente immissione in via Cecchi e poi corso Emilia. Il nodo di piazza Baldissera è un nodo molto serio anche al di là del problema dell’attraversamento della linea 12 e della sua immissione – c’è appunto anche la linea 10. E’ un nodo di traffico che non riguarda solo il trasporto pubblico e mi è parso di capire che il Politecnico stia lavorando per risolvere tale nodo.

Guardando solo ai due tratti – quello in Borgo Vittoria e quello in Aurora – la situazione è totalmente diversa nel tratto in Aurora, oggetto delle osservazioni precedenti rispetto a Borgo Vittoria. Perché affrontare i due tratti nello stesso modo con considerazioni, appunto, puramente trasportistiche (del tipo “ci sono dei binari, e allora utilizziamoli, costi quel che costi!”)?

Il progetto che ci è stato presentato mi pare sia costoso e certamente richiederà tempi lunghi di realizzazione. Che cosa comporterebbe spezzarlo - almeno in questa parte nord - in due parti (Borgo Vittoria e Aurora) in termini di costi e di tempi di realizzazione? Non ho le informazioni necessarie, però così a spanne mi pare che la linea 12 in Aurora potrebbe essere accorpata ai lavori già finanziati su via Cecchi e corso Emilia per la linea 10. In Borgo Vittoria invece l’ipotesi riuso della linea esistente probabilmente funziona meglio, anche se occorrerà aspettare l’inaugurazione della linea per l’aeroporto e, comunque per entrambe il risultato degli studi del Politecnico per la soluzione il nodo di piazza Baldissera.

 

[1] Il polo commercial-logistico previsto dal progetto per l’area ex OGM sull’area che si affaccia su  corso Vigevano non sembra una scelta destinata ad avere effetti particolarmente riqualificati per questo territorio, ed anzi probabili effetti negativi sul traffico al contorno; diverso può essere il giudizio per gli interventi previsti sulla fascia lungo corso Vercelli che va dal riuso del cosiddetto “Lingottino” all’angolo di corso Vigevano agli spazi lungo via Damiano fino a via Carmagnola, che costeggiano il giardino S. Bon.

[2]  Se non ho capito male, l’altezza dei pantografi dei treni richiederebbe rialzare i muri di contenimento del trincerino per poterlo coprire, portando la copertura ad essere più alta del contesto circostante.

Condividi